IMPRONTE VIVE vol. 2 - Non sei straniero, sei solo povero

March 6, 2025

Questa è IMPRONTE VIVE, la monthly newsletter per chi vuole opporre resistenza alla FOMO da viaggio, capire come NON fare il turista 🧢🤳 scoprire la propria anima da attivista (el fuego dentro)! 🗺️

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La newsletter di questo mese è un tantino pesa. Parliamo di un tema che ci sta molto a cuore, per ricordarci quanto il semplice diritto di viaggiare possa essere un privilegio di pochi.

Buona lettura!


Io sono confine

«Ancora un passo» pensai, «e sarò altrove. Quando metterò piede sull’altro lato della strada non sarò più la stessa persona. Se compio questo passo sarò un ‘clandestino’ e il mio mondo cambierà per sempre». Quella notte compii il passo, inaugurando la mia odissea di «illegalità».

Scrive Shahram Khosravi nella Prefazione di Io sono confine (2019), un libro che vi abbiamo consigliato la scorsa newsletter.

Viaggiare apre tante tematiche e il mese passato abbiamo parlato di vacanze e dello scappare per scoprire ed esplorare.

Oggi parliamo di un altro tipo di fuga, quella che per molti altri — ed è la realtà meno discussa — significa sì, scappare, ma per salvarsi.

"Tu non sei straniero, sei solo povero"

"Se sei ricco, non sei mai straniero", dice saggiamente Celestina (Dea Lanzaro), la scugnizziella napoletana di 10 anni che attraversa il continente americano per raggiungere la sorella maggiore emigrata lì nell’ultimo film di Gabriele Salvatores, Napoli - New York.

Ci troviamo agli inizi degli anni '50 e i napoletani a New York non se la passano benissimo: sono ghettizzati, razzializzati ed emarginati — in altre parole, non sono voluti.

Prendiamo quel film perché quella che ci scrive la newsletter (cioè, moi) lo ha visto di recente, ma ce ne sono tantissimi altri che parlano di questa disarmante verità che apre il tema che abbiamo scelto questo mese: il diritto di spostarsi e viaggiare.

Mentre una minoranza gode del diritto a una mobilità assoluta, la stragrande maggioranza è prigioniera dei confini. Dove esiste un confine, esisterà anche chi lo supera.

I MURI IN EUROPA

«I muri sono immorali» (David Sassoli)

L’esodo dei migranti in cerca di salvezza viene percepito come un problema da molte nazioni (vedi gli Stati Uniti, Trump e il po*no dell’orrore con i video ASMR delle deportazioni di immigrati clandestini) che in risposta decidono di erigere muri — mere e spesso barbariche manifestazioni tangibili di potere, che separano un “noi” e un “loro”, un “dentro” e un “fuori”.

I dati dell'IOM dimostrano che i muri non hanno fermato i flussi migratori: dal 2016 al 2021 gli arrivi via terra hanno avuto una media annua di 24.152 persone, mentre quelli via mare sono stati in media 158.601 all'anno. La costruzione di barriere fisiche non è di fatto una soluzione efficace in tal senso, quanto piuttosto un diversivo politico che alimenta la xenofobia e i partiti conservatori — nel 2022, quando è stato pubblicato questo articolo , 39 partiti anti-migranti sono attivi in Europa, con una forte presenza parlamentare in dieci Stati membri, tra cui Italia, Francia e Germania.


Sull’utilità dei muri e sul loro simbolismo, vi abbiamo consigliato dei libri in fondo a questa mail.

Aumentano i muri, aumenta chi li supera

(a Causa di Conflitti e Cambiamenti Climatici)

  1. Verso la fine del ventesimo secolo, l’Europa conosceva solo tre muri: a Berlino, Cipro e in Irlanda del Nord.
  2. Nel 2020 esistono 70 muri nel mondo, per un totale 40 mila chilometri di recinzioni, quanto basta per coprire l’intera circonferenza della Terra secondo i calcoli di Elizabeth Vallet dell’Università di Montreal.
  3. Il numero di persone costrette a fuggire da conflitti, violenze e disastri ha raggiunto cifre senza precedenti. A maggio 2024, il numero complessivo di persone in fuga nel mondo è salito a circa 120 milioni, raddoppiando negli ultimi dieci anni (unhcr.org)
  4. Oltre alle guerre, sono i cambiamenti climatici a causare la migrazione forzata. Siccità prolungate, inondazioni devastanti e innalzamento del livello del mare, stanno rendendo alcune regioni del pianeta inabitabili. Secondo la Banca Mondiale, entro il 2050, fino a 216 milioni di persone potrebbero essere costrette a migrare all'interno dei propri paesi a causa degli effetti del cambiamento climatico legambiente.it
Una barriera anti-migranti negli usa

📚 Questo mese vi consigliamo:

Riflessione sul potere simbolico dei muri, e sul loro ruolo all’interno della politica. L’autrice sostiene che, man mano che la sovranità perde potere sui popoli, proliferano muri carichi di significati religiosi e politici.

Esplora le implicazioni dei cambiamenti climatici sulle migrazioni globali oggi nel prossimo futuro. L'autrice propone strategie per gestire questa mobilità su larga scala, enfatizzando la necessità di politiche inclusive e soluzioni innovative per affrontare le sfide future.

Una guida satirica che ti racconta le storie poco note (e sbalorditive) dei dittatori per capire perché l'umanità è ancora sedotta dall'uomo forte e le ultime puntate puntano il dito sul coinvolgimento dell’America.


🎨 Siamo appena stati a Praga, vatti a vedere il RECAPPINO